Una sfida per il domani
Una serata dedicata all’educazione ambientale, promossa dal Rotary Club Bisenzio Le Signe, ha visto protagonista Fabio Massimo Petrini, chimico ambientale ed ex Dirigente ARPAT. Oggi, la sua esperienza professionale viene messa al servizio dei più giovani attraverso lezioni scolastiche mirate a sensibilizzare bambini, ragazzi e adolescenti sulle problematiche ambientali che li accompagneranno nel loro futuro. Con l’ausilio di immagini e video, l’oratore ha illustrato in modo inequivocabile come l’incuria dell’uomo comprometta la qualità dell’ambiente, aggravata da un uso spesso sconsiderato delle risorse naturali, a partire dall’acqua, elemento fondamentale per la vita.
Gli eventi climatici avversi, sempre più frequenti, testimoniano come l’ambiente manifesti ormai chiari segni di ribellione verso l’uomo. Per questa ragione, è fondamentale che l’intera collettività, acquisendone consapevolezza, intensifichi i propri sforzi per preservare la natura. La relazione di Fabio Massimo Petrini è stata anche l’occasione per evidenziare alcuni interventi virtuosi realizzati negli ultimi decenni nelle zone limitrofe di Firenze, esempi concreti di un’azione umana positiva. Tra questi, la costruzione della diga di Bilancino, che non solo previene il rischio di alluvioni nella piana fiorentina, ma rappresenta anche una riserva idrica fondamentale per la città. Un altro esempio è l’impianto di potabilizzazione dell’Anconella, che grazie a numerosi interventi di trattamento dell’acqua, ne ha consentito la potabilizzazione.
In merito all’uso domestico dell’acqua, il suggerimento del Dott. Petrini è di preferire l’uso di acqua proveniente dall’acquedotto invece di ricorrere all’uso di acque minerali confezionate. L’acqua dell’Anconella, infatti, è sottoposta a controlli quotidiani, mentre le acque minerali vengono analizzate con minor frequenza e, a causa del trasporto in bottiglie in plastica, possono subire alterazioni dovute all’esposizione al calore del sole. Da non sottovalutare poi l’impatto ambientale legato al consumo di plastica e imballaggi, che impatta significativamente sul ciclo dei rifiuti. Infine, è stato evidenziato il ruolo chiave dell’impianto di depurazione di S. Colombano nel ciclo dell’acqua. Questo impianto non solo trasforma le sostanze organiche in biogas, convertendole in energia elettrica, ma contribuisce anche alla tutela della fauna ittica, favorendone la riproduzione.
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