Global Grant per la città di Bologna

– A cura di Luigi Arturo Severino

Adottare significa prendersi cura, accogliere, abbracciare qualcosa facendola diventare parte di sé. A differenza di molte altre città, Bologna non sorge su un corso d’acqua principale. Nel Medioevo, quando la città si espanse e costruì la sua seconda cerchia di mura, necessitò di acqua sia per l’approvvigionamento della popolazione e per l’alimentazione delle attività manufatturiere, sia come elemento di difesa. Attorno al 1200 furono quindi scavati due canali, il Canale di Reno e il Canale di Savena, che derivano acqua dagli omonimi fiumi principali posti rispettivamente a ovest (Reno) e a est (Savena). Per secoli i canali furono essenziali per la vita della città, ma negli ultimi 70 anni hanno vissuto il loro periodo più buio. Nel dopoguerra la città si espanse velocemente e i canali, oltre a occupare spazio prezioso, divennero un facile recapito per le acque reflue urbane. La soluzione fu quindi quella di coprirli, trasformandoli da risorsa a motivo di vergogna. Tuttavia, i canali non hanno mai smesso di funzionare.

Per Luigi Arturo Severino, Presidente del Club capofila Rotary Club Bologna Valle del Savena Distretto 2072, e Dirk Carrez, Presidente del Club Internazionale Rotary Club Meise-Bouchout Distretto 2140 (Belgio), adottare un canale significa tutelare la salute dei sistemi di acqua dolce, essenziali per la sopravvivenza di tutte le forme di vita. L’iniziativa Rotary-UNEP si basa sul successo di un programma pilota, denominato Adotta un fiume per lo sviluppo sostenibile, nato dalla collaborazione tra l’UNEP (Programma Nazioni Unite per l‘Ambiente) e vari distretti Rotary per la tutela dei fiumi. Tale idea progettuale si colloca a un livello intermedio (misurazioni di base sulla qualità dell’acqua) indicato nella Community Action For Fresh Water del Rotary. L’iniziativa consiste nell’installazione di una stazione di monitoraggio elettronica contenente sonde multi-parametriche, con l’obiettivo di misurare in continuo i principali parametri delle acque dei canali sotterranei di Bologna. Il progetto aiuterà a prevenire minacce ambientali e non, contribuendo a sviluppare un piano sostenibile per la salute dei corsi d’acqua e delle comunità coinvolte. Affronterà problemi di varia natura, legati alle piene dei fiumi circostanti, alle secche estive, alle infrastrutture del reticolo sotterraneo e ai rischi per la sicurezza, consentendo interventi rapidi in caso di inquinamento, emersione di detriti, fango, rifiuti, cattivi odori e comportamenti scorretti.

L’iniziativa è anche una risposta ai frequenti eventi alluvionali a cui è stata soggetta la città di Bologna negli ultimi anni e alla recente emersione del Canale del Reno nella parte del centro città, zona maggiormente esposta a fenomeni di questo genere. I dati raccolti, infatti, aiuteranno le istituzioni locali a svolgere una migliore programmazione delle attività di manutenzione programmata e di pronto intervento. Saranno inoltre pubblici per tutti i beneficiari del progetto, tra cui la città di Bologna e i territori a Nord del comune di Bologna, attraversati dai canali Navile e Savena Abbandonato. Un Global Grant non è mai un mero trasferimento di fondi. Sono infatti parte integrante del progetto incontri con le scuole, dibattiti, conferenze stampa sul tema dell’idrocivismo e della corretta gestione delle risorse idriche. Contribuiscono al progetto anche il Rotary Club Bologna Carducci e il Rotary Club Bologna Ovest.

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