Miglioramento dell’approvvigionamento idrico in Sierra Leone

– A cura di Roberta Rosati

«Il diritto all’acqua è determinante per la sopravvivenza delle persone e decide il futuro dell’umanità. Il rispetto dell’acqua è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani»: così afferma Papa Francesco, nell’esortazione apostolica Querida Amazzonia, citando versi del Canto General di Pablo Neruda. Un’affermazione di lapalissiana verità: il diritto all’acqua è anche condizione per l’esercizio di altri diritti umani.

Nel mese dedicato al tema dell’acqua un Global Grant dimostra questo assunto e la portata dell’intervento rotariano che realizza diritti creando, dove non ci sono, idonee condizioni di base. Siamo in Sierra Leone, Paese dell’Africa Occidentale in cui, dopo le difficoltà della guerra civile, dell’Ebola e del Covid, si vive ora una fase di gravi ristrettezze finanziarie legate alla guerra in Ucraina e impattanti significativamente sul sistema di finanziamento alla sanità. È Freetown, capitale della Sierra Leone, e in particolare l’ospedale PCMH (Princess Christian Maternity Hospital), con un bacino d’utenza superiore a 1 milione di persone,il luogo di svolgimento del Global Grant che vede compartecipare numerosi club con Rotary Club Vasto come capofila.

Il PCMH è l’unica struttura sanitaria che offre servizi di assistenza per le emergenze ostetriche e dispone, per il solo reparto di maternità, di 125 posti letto. Negli ultimi anni si sono registrati, presso la maternità, oltre 8.800 pazienti e 7.500 parti. Questi numeri si scontrano con la realtà delle condizioni idriche e quindi igieniche: il non corretto funzionamento del sistema di captazione, stoccaggio e distribuzione dell’acqua all’interno dei vari servizi della struttura, oltre che al cattivo stato delle tubazioni lungo il circuito distributivo, comporta una grave difficoltà nell’approvvigionamento idrico e quindi un ampio divariotra la domanda di acqua e l’offerta idrica effettiva, determinando una drammatica condizione di numerose perdite di vita, soprattutto durante i parti. Questo Global Grant nasce proprio per la sistemazione e l’efficientamento della rete idrica ospedaliera per assicurare così un’assistenza clinica adeguata a mamme e neonati.

Un progetto reso possibile grazie all’appoggio del Rotary Club Freetown, ma soprattutto grazie alla collaborazione con la ONG Medici con l’Africa CUAMM, prima ONG in campo sanitario riconosciuta in Italia per la tutela della salute delle popolazioni africane. Oltre a essere l’ente promotore dell’iniziativa, questa ONG fungerà da supporto in loco per la supervisione delle attività. Chi ha avuto la fortuna di ascoltare dal vivo Don Dante Carraro, Direttore della ONG, nella serata conviviale del 21 febbraio scorso (organizzata da 5 Club aderenti all’iniziativa -Atessa, Lanciano, Lanciano Costa dei Trabocchi, Ortona, Vasto – e con la partecipazione dei Club Fabriano e Jesi Federico II) ha compreso la situazione incredibile di difficoltà di approvvigionamento idrico in ospedale e l’importanza cruciale del progetto per l’intera comunità. Un Global Grant di cui il distretto va orgoglioso, anche per la filosofia che lo accompagna: un approccio al territorio non up-down, con interventi dall’alto, bensì un aiuto umile, con le persone. Come ha detto Don Dante è il con, che fa la differenza. Proprio questo spirito ha animato l’azione dei club per far sì che anche per quelle donne e quei bambini di Freetown l’acqua diventasse davvero un diritto e, con e grazie a essa, maturasse finalmente anche un diritto alla salute.

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