Un progetto nato dalla passione per la montagna
Il progetto, nato dalla sensibilità ambientale del rotariano Patrizio Campana (RC Brescia Vittoria Alata), ha preso il via dall’incontro con alcuni giovani universitari italiani che stavano creando una start-up dedicata alla salvaguardia dei ghiacciai, dalla divulgazione degli effetti causati dall’innalzamento delle temperature, al supporto alle attività di protezione attiva ed alla pulizia delle montagne con ghiacciai ancora presenti.
Nei desiderata dell’ideatore del service cinque erano le spinte propulsive principali:
- portare avanti un’iniziativa che fosse condivisa da quanti più club possibile (alla fine 9 sono i club che hanno partecipato), in modo da sviluppare il concetto di rete, integrazione e spirito rotariano;
- coinvolgere il Distretto 2050 e la Rotary Foundation all’interno di una sovvenzione distrettuale;
- progettare e portare a termine un service ambientale, per dare forza alla nuova linea rotariana di intervento per il sostegno ambientale;
- aiutare dei giovani motivati e volenterosi a sviluppare un progetto ambizioso ed importante per ognuno di noi;
- sognare di poter ampliare il progetto da un test locale a un’azione del Rotary International, che possa dare un’immagine e una visibilità importante alla nostra associazione, e avere un impatto decisivo nel preservare un patrimonio naturale dell’umanità in serio pericolo.
Tutti gli obiettivi sono stati centrati, a esclusione dell’ultimo sul quale si sta lavorando.
Secondo una ricerca condotta dalla AEA nel 2016, tutti i ghiacciai alpini si stanno ritirando, ovvero il ghiaccio si sta sciogliendo più rapidamente di quanto non si accumuli la neve fresca. Gli stessi hanno perso circa il 50% del loro volume dall’inizio del secolo scorso ad oggi. Dagli anni Ottanta questo trend ha visto una brusca accelerazione. Legambiente segnala la scomparsa di 200 regioni glaciali nelle Alpi negli ultimi 10 anni. Lo scioglimento delle regioni glaciali ha impattato sul livello del mare, causandone un innalzamento di 0,5 cm tra il 2003 e il 2009.
Le proiezioni realizzate dalla AEA mostrano un trend in peggioramento. Lo scenario peggiore prospetta una riduzione del 90% (rispetto al 2006) del volume dei ghiacciai alpini entro il 2100.
Deve essere ben chiaro che il peggior nemico dei ghiacciai è, e rimane, l’innalzamento delle temperature, dovuto alle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Quanto più saremo bravi nel contenimento delle emissioni, tanto maggiori saranno le probabilità di limitare il ritiro e la scomparsa dei ghiacciai. Purtroppo, anche se l’aumento delle temperature si attestasse in un +1,5°C, il ritiro dei ghiacciai sarebbe intorno al 60%.
Qualunque altra iniziativa ha il solo obiettivo di rallentare questo processo, limitando, per quanto possibile, la perdita di superficie glaciale.
Non va sottovalutato che negli anni più recenti l’innalzamento delle temperature con estati torride ha ulteriormente accelerato il fenomeno della perdita di superficie coperta dai ghiacciai. Si può ritenere che un anno recente pesi quanto 3 anni di solo un decennio fa in termini di erosione, sia per le alte temperature che per le scarse precipitazioni nevose nei periodi invernali. Nel solo periodo intercorrente tra l’inizio del progetto a maggio 2022 e la conclusione del progetto a settembre 2022, le aspettative di preservare il Ghiacciaio Presena sono peggiorate da 3,5 metri/annui a meno di 3 metri.
La conseguenza primaria di questo fenomeno, troppo spesso dimenticata, è che i ghiacciai sono la più importante riserva d’acqua dolce, garantendo circa il 69% dell’acqua dolce mondiale. Sono evidenti le ripercussioni nella vita di tutti i giorni qualora non si riesca ad arrestare il trend (minor portata dei fiumi, difficoltà di irrigazione dei campi e negli allevamenti, minori disponibilità di acqua per le industrie, desertificazione).
Ma le ripercussioni non finiscono qui. Basti pensare ad ampi comprensori turistici che non avrebbero più la capacità di attirare sciatori ed appassionati della montagna, con impoverimento di vasti settori dell’economia locale. Vi sarebbe un cambiamento del paesaggio, i rischi di frane con gravi danni sarebbero sempre più frequenti.
In ultimo, non va dimenticata una peculiarità dei ghiacciai, tristemente evidenziate dai recenti fatti della Marmolada. Il ghiacciaio è un organismo in movimento. Ovvero, tra la superficie delle rocce e quella del ghiaccio esiste uno strato liquido che impedisce al ghiaccio di ancorarsi alle rocce sottostanti. Tanto più è elevata la temperatura ambientale e tanto più questo strato liquido diventa importante, portando il ghiacciaio a scivolare più rapidamente ed a staccarsi con frane e slavine. In questi casi, la perdita di grandi porzioni glaciali può avvenire in pochi minuti, mettendo a rischio l’incolumità di escursionisti ed abitanti.
I teli geotessili costituiscono, al momento, la soluzione migliore per prevenire lo scioglimento dei ghiacciai. Questi teli sono progettati per riflettere la luce del sole nelle stagioni più calde e mantenere la temperatura delle regioni coperte più bassa di quella ambientale.
Un primo studio da parte dell’Università degli Studi di Milano (2008) sul Ghiacciaio Dosdè Est ha evidenziato che il telo geotessile Ice Protector 500 ha salvato più del 90% del ghiaccio e 44% della neve. I dati raccolti sul Ghiacciaio Presena, dove lo stesso tipo di telo è stato utilizzato, hanno mostrato che le parti di ghiacciaio coperte hanno visto preservare fino a 3-3,5 metri di spessore di neve e ghiaccio all’anno rispetto alle parti non coperte e che più del 90% del ghiaccio e del 73% della neve sono stati salvaguardati.
Unico vero limite dell’utilizzo dei teli protettivi è che può essere applicato esclusivamente in contesti fortemente antropizzati, come il caso del Presena e altri ghiacciai raggiunti dalle stazioni sciistiche.
Potenzialmente hanno beneficiato del service decine di migliaia di persone, dagli abitanti del comprensorio Ponte di Legno-Tonale (impatto economico e turistico) agli appassionati sciatori ed escursionisti, alla agricoltura ed agli allevamenti che utilizzano l’acqua del ghiacciaio, fino alle industrie e alle attività economiche a valle.
Il progetto è consistito:
- nell’acquistare teli geotessili da donare alle proloco delle zone montane, che si sono incaricate del loro posizionamento sui ghiacciai e della loro gestione (posa, rimozione, conservazione, manutenzione). Nel caso specifico si è deciso di adottare una parte del Ghiacciaio Presena, inserito nel comprensorio Ponte di Legno-Tonale, e quindi di una montagna del nostro territorio.
- dal progetto deriverà una forte visibilità a favore del Rotary, sia per il logo Rotary posizionato in bella vista, sia per gli articoli su giornali e altri mezzi di comunicazione, ma anche per l’informazione che verrà data negli impianti di risalita a tutti gli sciatori che conosceranno in tal modo l’impegno del Rotary nella salvaguardia dei ghiacciai.
- nella sensibilizzazione dei rotariani sulla situazione dei ghiacciai e sulla necessità di un sempre maggiore impegno a favore dell’ambiente, sia con una presentazione redatta per il Seminario Azione Interesse Pubblico di aprile 2022 sia con l’organizzazione di una bellissima serata divulgativa a cura del RC Salò Desenzano e del rotariano Marco Gnesotto a giugno 2022.
I club che hanno partecipato al service, coordinati dal RC Brescia Vittoria Alata, sono stati i seguenti: Brescia, Brescia Castello, Brescia Est, Brescia Nord, Salò e Desenzano, Valtrompia, Veronica Gambara e Vigevano Mortara. Ogni club ha contribuito con 1.000 euro, mentre il club organizzatore ha contribuito con la parte residua necessaria al completamento del progetto. Il service è stato, infine, sponsorizzato dalla Rotary Foundation per il tramite del Distretto 2050 con un importo di euro 3.200 nella modalità tecnica della sovvenzione distrettuale.
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