Pragmatismo e semplicità per il nuovo Anno Rotariano
– A cura di Patrizia De Natale
Sono passati solo 100 giorni, ma in realtà sono molti di più: SISD, SIPE e Assemblea non fanno parte dell’anno ufficiale di mandato ma, volendo fare un primo bilancio, non è proprio possibile escluderli.
Ho sentito il desiderio, anzi, l’esigenza di costruire al SISD una squadra compatta e determinata, in un incontro fortemente voluto in presenza e durato un’intera giornata, trascorsa in un posto magnifico appena fuori Milano, in cui siamo arrivati come singoli e ne siamo usciti come Squadra Distrettuale.
Spirito di squadra che ha dato immediatamente i suoi frutti, al SIPE e poi all’Assemblea, con programmi specifici dedicati ai Presidenti Rotary e Rotaract insieme e 8 workshop pomeridiani aperti a tutti i soci.
Tante emozioni nel ritrovarsi di nuovo tutti insieme a un’Assemblea tra le più partecipate del nostro distretto e, soprattutto, la mia grande motivazione nel presentare il programma dell’anno: cosa si vuole fare e come si pensa di realizzarlo, con pragmatismo e semplicità. Creare opportunità di coinvolgimento, a qualsiasi costo e con qualsiasi sforzo. Questo l’obiettivo di tutto l’anno.
Se penso al primo luglio non posso non ricordare con grande emozione l’incontro a Roma con il Presidente del Senato Casellati, un’udienza riservata solo a noi Governatori e anche il video, girato in quei giorni romani, da noi 10 Governatori aderenti al progetto Il Rotary Nutre l’Educazione. Un’emozione ancor più grande oggi poiché, dopo tanta attività di preparazione, proprio in questi giorni di ottobre migliaia di rotariani italiani e centinaia di club sono impegnati per dare un’istruzione a tanti bambini che non ne hanno l’opportunità, confezionando pasti che verranno consumati durante la lezione scolastica. Un progetto di cui abbiamo già parlato proprio su questa rivista e che ha in sé un ulteriore elemento di grande valenza, cioè la giornata distrettuale di confezionamento dei pasti, un momento fortemente inclusivo che nel mio distretto è stato partecipato da 300 rotariani di cui sono orgogliosissima: abbiamo messo in campo tanto impegno ma anche sorrisi, gioia di stare insieme, divertimento. Un’opportunità di coinvolgimento che è stata còlta e partecipata in maniera entusiastica, perché ha rinforzato il nostro senso di appartenenza al Rotary e anche la consapevolezza di quanto possiamo fare se ci uniamo. Una consapevolezza che spero sia traguardo anche per gli anni futuri in ogni distretto.
Opportunità di coinvolgimento anche con il Bando Rotary per Milano, pubblicato a luglio e in corso di svolgimento, scritto e pensato in collaborazione con l’associazione rotariana Virgilio e destinato a giovani imprenditori under 35. Un bando che i club diffondono facendolo proprio e che, oltre a dare visibilità al Rotary metropolitano, vuole mettere a disposizione di Milano le giovani potenzialità imprenditoriali, così da essere uno stimolo alla ripresa della nostra città. Con il coinvolgimento di giurati solo rotariani, qualificati e provenienti da diversi Club e con la soddisfazione della pubblicazione del nostro bando anche su siti di altre prestigiose associazioni.
In questi 100 giorni hanno preso il via anche i Rotary Meets, incontri con la realtà metropolitana milanese promossi dal Rotary e i cui protagonisti sono relatori rotariani a confronto con non rotariani, su temi e ambiti caratterizzanti la nostra città. Finanza, sport, università, impresa, cultura, volontariato, ordini professionali, internazionalità, moda, turismo e altro, ma ogni tema collegato a un nostro valore o via d’azione, così da coinvolgere e motivare i rotariani, incontrare l’area metropolitana ma soprattutto comunicare non solo cosa facciamo ma anche chi siamo. Incontri che si inseriscono nei nostri seminari su Effettivo, Comunicazione, Rotary Foundation, Professionalità e Rotary Day e che, iniziati a settembre, proseguiranno fino a febbraio. Comunicare la nostra identità è un percorso necessario che si deve aggiungere, completandola, alla comunicazione dei nostri service ed azioni.
100 giorni non sarebbero però nulla senza le visite ai club, che ho deciso di fare singolarmente e secondo lo schema tradizionale di incontro separato con il Presidente, poi con il consiglio direttivo e subito dopo con tutti i soci del club. Sono oramai a metà percorso e in effetti il ritmo è serratissimo ma, alla fine del mio discorso, mi entusiasma rispondere alle domande dei rotariani e farne io stessa a tutti loro: sul nostro Rotary, sul Rotary che vorremo, su come fare di più e se possibile come farlo meglio. Insomma, immaginare il Rotary parlandone insieme.
All’Assemblea ho chiuso il mio discorso chiedendo ai miei soci di partire con me, in un viaggio lungo un anno attraverso il nostro meraviglioso Rotary e ho chiesto loro di portare poche cose: impegno, motivazione, entusiasmo, buon senso, il nostro stile, ma con semplicità, lasciando invece a casa personalismo ed autoreferenzialità. Alla fine dell’anno dovremo poter dire di esserci molto impegnati e forse un po’ stanchi ma ne sarà valsa la pena.
Ecco, il mio bilancio dei primi 100 giorni è che siamo in viaggio e ne sta davvero valendo la pena.