Il 24 novembre scorso si è tenuta, presso il Palacongressi di Rimini, l’Vlll edizione del Concerto per la Vita, un evento che ormai rientra nel novero degli appuntamenti di rilievo non solo nella stessa Rimini ma in tutta la Provincia. Un concerto che pone oggi all’attenzione della nostra comunità non un solo tema, ma tante interconnesse sollecitazioni: nato per raccogliere fondi a sostegno del lavoro dell’équipe della Prof.ssa Elena Cattaneo, volto alla ricerca di cure efficaci nella lotta contro le malattie neurodegenerative (prevalentemente la Corea di Huntington), si presenta ora come un evento che amplia il suo sguardo su questioni di portata globale.
Il valore del “Concerto per la Vita” si evidenzia dal fatto che ogni anno, mentre cambiano artisti e repertori, programmi e generi musicali, mantengono costante la loro presenza la Prof.ssa Cattaneo e il Prof. Biella, scienziati che ci portano la dimensione del difficile lavoro della ricerca, tra risposte e sollecitazioni, soluzioni e nuovi problemi, per cui il Concerto diventa, non solo occasione di ascolto di grande musica, ma offre l’opportunità di essere protagonisti nel percorso per il quale la scienza diventa cultura e impegno civile.
Chi ha partecipato fedelmente a queste ultime edizioni ha assistito allo sviluppo di temi quali: il ruolo della ricerca e della scienza nell’individuare cause e cure di patologie ancora inestricabili; la consapevolezza della nostra comunità, anche nelle sue forme associative; in che modo iniziative locali possono assumere un valore globale e viceversa; quali sinergie possibili tra contesto istituzionale e struttura sociale; l’impegno creativo come fattore di crescita e di sviluppo anche nelle forme di solidarietà concreta.
Tutto questo in una manifestazione che, all’apparenza, manifesta il volto di una circostanza meramente benefica. Infatti, l’idea di organizzare un evento musicale che ponga l’attenzione al problema della cura delle malattie neurodegenerative rare, nasce dai Rotary club che fanno capo al territorio della Provincia di Rimini, al Montefeltro e alla Repubblica di San Marino come risposta a un’esigenza concreta. Di fronte all’urgenza di situazioni reali, prende corpo l’idea di interpellare la Prof.ssa Elena Cattaneo, massimo esperto in materia: una ricercatrice di grande professionalità, dotata di un’energia inesauribile coniugata con un profondo senso di partecipazione affettiva. La Prof.ssa Cattaneo si è resa subito disponibile e la sintonia è stata immediata, tanto che otto anni fa, la prima edizione dell’evento è stata firmata da tutti i club service del circondario.
Il Rotary e gli altri club rappresentano la punta dell’iceberg di quel contesto associativo di uomini e donne che considerano il servizio alla comunità come il naturale contesto in cui esercitare la loro vocazione professionale o di volontariato, ed è proprio per questo motivo che qui, a Rimini, la forma espressiva non può essere che una forma d’arte: la musica!
Fossimo stati negli Stati Uniti si sarebbe organizzato un barbecue, in Inghilterra un happening, in Francia un forum, in Germania una fiera e così via. In Italia però, soprattutto a Rimini, la forma espressiva è la musica, intesa non come pura fruizione estetica, ma come dimensione che rende socializzabile ciò che è difficile esprimere, proprio come succede con la ricerca; per questo diventa possibile associare un compito così decisivo, come la cura di gravissime malattie, a una forma espressiva che contribuisce a generare una sensibilità condivisa verso un comune impegno.
Ogni anno si muove la “macchina organizzativa”, e persone che all’inizio si conoscevano poco o per niente, ora condividono esperienze e obiettivi, e, assieme a chi assiste, partecipano agli eventi, vengono a contatto con una scienza intesa al servizio dell’uomo, scoprendo che il problema è universale e che non guarda in faccia nessuno.
Un esempio per tutti: lo scorso anno, la tenacia della Prof.ssa Cattaneo unita a quella di colleghi di provenienza internazionale, ha consentito di portare (molti malati non erano autonomi) dal Papa in Vaticano, migliaia tra ammalati, familiari, medici, studiosi e amici di quella difficile malattia che è l’Huntington, provenienti da 26 paesi, tra cui Colombia, Argentina, Perù, Brasile, Cile e Venezuela. Sono moltissimi i malati di Huntington proprio in quest’ultimo Paese, in particolare nei villaggi intorno al lago Maracaibo, da sempre discriminati, segregati senza cibo, acqua, medicine, assistenza, dignità e speranza per i molti figli che in ogni famiglia ereditano il gene e la malattia.
Vedere quelle persone accompagnate dai familiari, provenienti da contesti poverissimi, spesso abbandonati alla loro sorte, che venivano abbracciati dal Papa a uno a uno ha generato grande emozione. Quell’occasione ha permesso loro di sperimentare di non essere soli, di non essere reietti, ma soggetti sottoposti alla massima attenzione, all’amore e anche alla più grande operazione di ricerca scientifica raramente verificata in questi ultimi tempi. A questo straordinario avvenimento erano presenti tanti rotariani, tra cui gli organizzatori del “Concerto per la Vita” di Rimini, invitati appositamente dalla Prof.ssa Cattaneo. Un riconoscimento che non si limita ai singoli, ma di fatto si presenta come un’attestazione di una maturità sociale solidamente acquisita e riconosciuta a tutta la comunità della Provincia di Rimini e San Marino.
Come non stupirci di quanto accade? Associazioni di servizio che lavorano insieme, la Ricerca e la Scienza (oggi, purtroppo, viste addirittura con sospetto) che divengono gli strumenti primari di impegno per debellare terribili malattie, la solidarietà e la vicinanza affettiva che superano ogni distanza, sono qualcosa di straordinario.
“Il Concerto per la Vita” è un evento simbolo in cui ognuno si sente protagonista e, idealmente, unito a coloro che soffrono al di là di barriere linguistiche, etniche e sociali, ai coraggiosi scienziati che giorno dopo giorno spendono la loro vita per un obiettivo sempre più vicino, e anche a persone che dedicano il loro tempo e le loro energie alla preparazione di un evento che, quasi per contrasto, ha come manifestazione palese la bellezza dell’arte musicale.
Segno evidente che la malattia non è ciò che definisce l’uomo, bensì l’amicizia, la solidarietà, l’amore gratuito ne sono i tratti più descrittivi, i quali, poi, sono i veri motori di qualsiasi scoperta, di qualsiasi conoscenza e di ogni vera conquista per gli abitanti di questo pianeta.
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