Lia Puggioni al servizio dell’Africa
Lia Puggioni, medico ginecologo, vive e lavora in Sardegna. Dopo aver ricoperto il ruolo di dirigente medico all’Ospedale di Lanusei, oggi opera come libera professionista, coltivando la sua professione con continui aggiornamenti presso le migliori università. Dal 1996 è socia del Rotary Club Ogliastra, dove ha ricoperto incarichi significativi: Presidente del Club (2000-2001 e 2015-2016), membro, in più occasioni, del consiglio direttivo e Presidente di varie commissioni del Club. Nel corso degli anni è stata Assistente del Governatore (2007-2009) e Presidente-coordinatrice di diverse commissioni distrettuali, tra cui la commissione Progetti e quella di Azione Internazionale. Da circa 17 anni si dedica con passione a progetti umanitari in Africa, dove la povertà e la precarietà minacciano costantemente la speranza.
Dottoressa Puggioni, come ha conosciuto il Rotary?
Il mio primo incontro con il Rotary risale al 1995, quando fu fondato il Rotary Club Ogliastra. Fui invitata a farne parte e ricordo il mio indugiare, per capire prima di scegliere. Incuriosita mi documentai, lessi, chiesi, osservai. Rimasi colpita dalla visione di Paul Harris, che immaginò di unire professionisti di esperienze diverse non per interesse, ma per servire chi ha bisogno. Mi resi conto che il Rotary poteva darmi l’opportunità di ampliare i confini del mio servizio, conoscendo nuove realtà e stabilendo relazioni professionali e umane di grande valore. Entrai nel Rotary Club Ogliastra Distretto 2080 nel 1996.
Lei è un medico, in che modo la sua formazione professionale le è stata utile nel suo percorso rotariano e viceversa?
Oggi, dopo tanti anni, posso dire che il Rotary ha arricchito ogni aspetto della mia vita. La mia professione, già radicata nel servizio agli altri, ha trovato una dimensione più grande nella quale ogni persona non è un semplice numero, ma un essere umano con un volto, un nome e una dignità. Essere un medico ha facilitato il mio servizio nel Rotary viste le grandi problematiche sanitarie nel mondo. Nelle mie attività rotariane ho capito quanto la salute sia connessa a fattori come l’ambiente, l’acqua potabile, l’igiene, lo sviluppo economico e la pace. Questa consapevolezza mi ha spinta a collaborare con professionisti di diversi ambiti, rafforzando il mio impegno nelle aree di intervento del Rotary.
Lei ha operato molto in Africa, quali sono stati i progetti che ha realizzato e in quali paesi?
Uno dei miei contributi più significativi è stata l’organizzazione e coordinamento di due progetti Wash in Bénin (Distretto 9103 del Rotary International) che hanno portato acqua potabile e infrastrutture igieniche a due villaggi rurali in grande difficoltà. Nel corso di questi progetti, ho curato l’invio di cinque ambulanze donate da alcune associazioni di volontariato locali, quattro ecografi e diverse attrezzature sanitarie. Da allora sono responsabile dei programmi e progetti in favore del Bénin per conto del Rotary Club Ogliastra. In un recente viaggio in Bénin abbiamo constatato la sostenibilità di questi progetti, il buon funzionamento dell’impianto idraulico ancora oggi dopo tanti anni, l’antropizzazione e il miglioramento delle condizioni di vita. Dal 2018 faccio parte, insieme al rotariano Dottor Sebastiano Fava oculista, della squadra multidisciplinare del VTT (Vocational Training Team) in Togo Insieme per la vita, con l’impegno di formare gli operatori sanitari locali all’uso dell’ecografo per le diagnosi ostetriche-ginecologiche mentre il Dottor Fava forma gli operatori alla chirurgia della cataratta. Ho partecipato insieme ad altri professionisti rotariani anche al VTT multidisciplinare in eSwatini – Sud Africa. Tutti questi progetti sono stati finanziati dalla Fondazione Rotary: esperienze di immenso valore umano e professionale.
Ci parli dei bambini e delle donne dell’Africa.
Sono il cuore pulsante delle comunità, ma anche i più vulnerabili. Nei miei anni di lavoro e servizio in quei luoghi, ho visto da vicino la loro forza e la loro sofferenza. Le donne, custodi della vita, portano sulle spalle il peso di famiglie intere, spesso in condizioni di estrema povertà. Ogni giorno lottano contro la mancanza di acqua, di cibo, di cure e i bambini sono spesso vittime innocenti di queste difficoltà. Ogni sorriso che riusciamo a restituire è un segno che, anche nel buio più profondo, possiamo accendere una luce. Questa è la magia del Rotary!
Nel Rotary si sta rafforzando la presenza delle donne?
Certamente, si sta rafforzando sempre di più. Le donne portano nella nostra associazione una sensibilità unica, una capacità di ascolto e una visione empatica che arricchiscono profondamente l’organizzazione. Personalmente, ho avuto l’onore di ricoprire diversi ruoli di responsabilità, sia a livello di club che a livello distrettuale. Questo mi ha permesso di constatare quanto il contributo delle donne sia apprezzato sia nel servizio a sostegno delle comunità locali sia nei progetti internazionali. Le donne contribuiscono a rendere il Rotary ancora più forte, inclusivo e capace di affrontare le sfide del mondo moderno.