Un Global Grant per la Costa d’Avorio
– A cura di Paolo Racconi
Il GG è nato da una richiesta che il Presidente Eletto dell’Anno Rotariano 2019/2020 Vittorio Gabetta. Il suo sogno era quello di poter aiutare i bambini ammalati di tumore in una zona del mondo, come tante altre, dove era venuto a conoscenza che a fronte di una situazione preoccupante di casi evidenziati, le risorse di intervento sanitario (medici di oncologia pediatrica e farmaci) e di supporto alle famiglie erano e sono realmente insignificanti, la Costa d’Avorio. Mi misi quindi alla ricerca su My Rotary dei club presenti ad Abidjan e dopo aver inoltrato e-mail a diversi club, riuscii a trovare nell’allora Presidente del Rotary Club Abidjan Ivoire una risposta positiva di interesse a partecipare al progetto. Fu così che ci mettemmo al lavoro per raccogliere materiale per istruire la domanda di GG e trovammo in SoleTerre, ONG che opera in loco dal 2010, un punto di riferimento e di supporto. La domanda di GG, per un totale complessivo di 60.000 $ e un contributo importante da parte della Fondazione Rotary, prevede la formazione di medici in oncologia pediatrica disponibili ad andare, se necessario, direttamente nei villaggi, l’acquisto di medicinali chemioterapici e il sostegno a una casa di accoglienza che possa ospitare le mamme in attesa che i loro bambini vengano curati presso l’unico reparto oncologico pediatrico del Centro Ospedaliero Universitario di Treicheville, ad Abidjan.
In tutto il Paese, che conta circa 22 milioni di abitanti, sono operativi solo 9 oncologi di cui 3 specializzati in pediatria e ci sono una sola oncologia e una sola unità oncologica pediatrica pubblica. Ad Abidjan mancano dottori, laboratori per le analisi e medicinali, le diagnosi sono molto tardive e il 90% dei casi di tumori viene trattato in uno stadio troppo avanzato della malattia. Secondo le stime dell’OMS ogni anno in Costa d’Avorio si ammalano di cancro circa 1.000 bambini. Di questi 800 muoiono senza aver avuto accesso alle cure. Il tasso di sopravvivenza per i bambini che arrivano all’unità oncologica è del 22%. Queste cifre sono spaventose soprattutto tenendo conto del fatto che il cancro più diffuso in età pediatrica (70% dei casi) è il linfoma di Burkitt, un tumore guaribile nell’80% dei casi. Con lo smantellamento del sistema sanitario avvenuto dopo la guerra civile del 2002, i costi per le cure sono diventati insopportabili per la maggior parte delle famiglie. Il costo di un ciclo di chemioterapia per il linfoma di Burkitt è relativamente basso e va dai 600 ai 1.000 euro. Ma il 96% dei bambini malati del reparto appartiene alla classa più povera, il cui stipendio varia dai 30 ai 90 euro al mese. L’ostacolo economico è il principale motivo dell’abbandono delle cure. Dopo il passaggio di autorizzazione dalla commissione distrettuale, la domanda ha trovato riscontro positivo nella Fondazione Rotary a fine gennaio e a fine ottobre sono arrivati i fondi dalla Fondazione Rotary che ci permettono di dar vita a questo sogno.
I problemi principali relativi all’oncologia pediatrica in Costa d’Avorio sono rappresentati dal bassissimo numero di bambini malati che giungono al centro oncologico (per la maggior parte dei bambini malati di cancro il tumore non viene diagnosticato se non in fase molto tardiva e molti di loro non vengono portati al centro oncologico per le cure); estrema povertà della maggior parte delle famiglie; difficile accesso geografico alle cure: la maggior parte delle famiglie vive in zone rurali spesso molto lontane da strutture ospedaliere anche di base; mancanza di conoscenza del cancro pediatrico non solo da parte della popolazione, ma anche da parte del personale sanitario con conseguente difficoltà nell’identificare precocemente il tumore e nello stabilire le cure; mancanza di personale medico specializzato, di attrezzature adeguate e di farmaci; mancanza di qualunque sostegno psicologico e sociale per i bambini e le loro famiglie durante il periodo delle cure e la riabilitazione.
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