Il punto di vista di Maurizio Quinto

C’è un pezzo di Distretto Rotary 2120 nella lotta senza frontiere contro il cancro. Maurizio Quinto, socio fondatore e Past President del Rotary Club Corato, quest’anno Assistente del Governatore Lino Pignataro, è infatti uno degli scienziati selezionati in cento università di tutto il mondo dal Ministero dell’Educazione della Cina per sviluppare il progetto Plan 111 finalizzato al miglioramento del benessere e della qualità della vita.

Quinto è professore ordinario di chimica analitica al Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Foggia. Gli ultimi studi pubblicati riguardano la separazione delle cellule del sangue in funzione della loro dimensione attraverso un percorso extracorporeo: una tecnica che potrebbe rivelarsi decisiva per affrontare con crescenti probabilità di successo la terribile malattia.

Ricerca contro il cancro, Cina, Rotary: sembra l’istantanea perfetta dell’etica applicata all’azione professionale.
La ricerca sulle cellule tumorali nasce in collaborazione con diverse Università, non solo cinesi, che hanno portato a pubblicazioni su riviste scientifiche di impatto internazionale. La rotation magnetic chromatography è una tecnica a cavallo tra la chimica e la biologia che ha permesso di separare efficacemente cellule tumorali da cellule sane nel sangue, aprendo la strada a nuove idee per combattere queste gravi malattie. Questa ricerca credo sia la prova di quanto la scienza superi qualsiasi barriera ideologica, politica, di razza o di religione: l’etica, alla base dei principi rotariani, è un requisito fondamentale senza cui la ricerca non può raggiungere i risultati sperati.

Una delle aree di intervento del Rotary è proprio la prevenzione e cura delle malattie: cosa dobbiamo aspettarci dal progetto di ricerca del team italo-cinese di cui fai parte?
È una tecnica in fase di sperimentazione, per cui si è ancora lontani da una reale applicazione. L’idea sembra vincente: in caso di reale utilizzo permetterebbe la separazione delle cellule tumorali del sangue da quelle sane, evitando l’utilizzo di qualsiasi farmaco chemioterapico. Il sangue, fluendo in un percorso extracorporeo, viene sottoposto a un processo di separazione delle cellule in funzione delle loro dimensioni, che sono notoriamente differenti nel caso di cellule tumorali. Il percorso appare ancora lungo per una applicazione reale, ma, tranne pochi storici esempi, i traguardi scientifici in genere si raggiungono seguendo percorsi lunghi e faticosi: per questo motivo bisogna perseverare anche di fronte a qualche insuccesso e rimanere ottimisti.

Pensi che sia stata più utile la tua professionalità per il Rotary o, viceversa, il Rotary, con i suoi princìpi e i suoi ideali, per il tuo lavoro?
È difficile separare i due contesti. Ma mi sento di affermare che i principi e gli ideali del Rotary, del quale mi onoro di fare parte dal 2008, costituiscono parte integrante del mio operare durante le giornate lavorative. Nel corso di questi anni, d’altra parte, ho cercato di mettere a disposizione della comunità rotariana alcune mie competenze acquisite durante il mio percorso di studi. Credo quindi che tra il Rotary e la mia professione si sia verificata una specie di osmosi che ha portato benefici da entrambe le parti.

Com’è avvenuto il tuo incontro con il Rotary e perché hai scelto di diventare rotariano?
Avevo avuto in passato la possibilità di conoscere il Rotary tramite mio suocero, Sabino Tattoli, allora socio del Club di Trani e Presidente dello stesso Club durante l’Anno Rotariano 1998/1999. Pur non conoscendo in maniera approfondita l’etica rotariana e i suoi principi, durante gli incontri ai quali partecipai rimasi piacevolmente sorpreso dall’ambiente, amicale ma allo stesso tempo estremamente qualificato, del Club di Trani. Nel 2008, grazie all’operato di Salvatore Nardiello, rappresentante speciale del Governatore Vito Casarano, prese vita il Rotary Club di Corato e fui chiamato a farne parte come socio fondatore. Ho avuto l’onore di presiedere il Club nell’Anno Rotariano 2012/2013. Sono grato al Governatore Lino Pignataro per avermi dato la possibilità di affiancarlo nel ruolo di Assistente: un’esperienza bellissima, che mi sta permettendo di approfondire amicizie rotariane e vivere le realtà dei club del raggruppamento che mi è stato assegnato.

Giovani e loro rapporto con l’etica: dal tuo contatto quotidiano con gli studenti qual è l’impressione che ne ricavi?
Non amo le generalizzazioni e non riesco a dare un giudizio generico sul rapporto che i giovani hanno oggi con l’etica: ognuno porta con sé un bagaglio di storia personale che influenza il suo carattere e il suo comportamento. Ai ragazzi che oggi si affacciano alla vita, però, mi permetto di dare un consiglio: viaggiate, non temete l’ignoto, sappiate cogliere le opportunità di crescere. È un periodo difficile, questo, ricco di guerre e di incomprensioni, e l’unica arma che abbiamo per combatterle è la conoscenza dell’altro, che è un essere umano come noi, e il rispetto delle sue usanze e consuetudini. Solo così, tendendo la mano, ne troveremo un’altra sempre disposta ad aiutarci.

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