Esperienze, sorrisi, mani e abbracci
– A cura di Anna Favero
Oltre un anno fa mi ritrovavo a scrivere, dopo l’esperienza totalizzante dell’Assemblea Internazionale di Orlando, intitolando il mio contributo intitolato La valigia del Governatore e auspicando di riempire quella valigia di esperienze, conoscenze, momenti che avrebbero caratterizzato i 12 mesi di servizio al Distretto. È naturale per me, abituata ai numeri per professione, tirare le somme. Ma non voglio tediare i lettori con un’elenco di eventi, percentuali, risultati. Ricordo che in una delle prime comunicazioni ai Presidenti, scrissi che ciò che sarebbe rimasto della loro annata di dirigenti di club sarebbero state i sorrisi che avessero donato, le mani che avessero stretto, gli abbracci che avrebbero donato. L’amicizia, quella magnifica parola “fellowship” che sta alla base del nostro sodalizio e che ci permettere di uscire dal nostro quotidiano e di rivolgerci agli altri. L’amicizia legata al servizio, perché questa è la nostra finalità. E questo ho augurato ai miei Presidenti: relazioni umane vere, sincere, che diventassero motore di azione per il bene comune.
Così mi ritrovo, a distanza di un anno, a chiedermi se questo obiettivo sia stato raggiunto. Ho cercato di stimolare i soci a riappropriarsi del senso di appartenenza, di orgogliosa appartenenza, al Rotary, trasmettendo quella passione che mi appartiene e che mi spinge a coinvolgere gli altri in questa meravigliosa avvenuta che è il Rotary. Ho cercato di tornare alle origini ricordando i nostri valori fondamentali, la nostra storia, e di proiettarmi al futuro promuovendo l’Action Plan con le sue quattro priorità strategiche. Perché il Rotary deve prosperare per il prossimo secolo e oltre. Ho mostrato come la nostra Fondazione cambia le vite con il nostro personale contributo, arrivando dritta al cuore dei soci soprattutto con il programma Polio Plus: è nata infatti la Polio Plus Society con oltre 100 aderenti. E ho sostenuto progetti di Sovvenzione Globale anche pensati da club al di fuori del nostro Distretto, perché le buone idee non hanno confini. Ho voluto condividere questa strada con i giovani del Rotaract, fortemente convinta che l’integrazione passa prima di tutto dal rispetto e dalla collaborazione quotidiana, prima che dagli slogan. Ho avuto la grande fortuna di avere come compagno di viaggio un giovane Rappresentante Distrettuale con il quale abbiamo avuto, fin da subito, convergenza di obiettivi e visione. Obiettivi e visione che abbiamo coltivato durante l’annata, realizzando insieme non solo la formazione di base (SIPE, Qualificazione dei club e Assemblea Distrettuale di Formazione), ma anche un evento a respiro internazionale come Leaders in action, dove rotariani e rotaractiani si sono confrontati sull’azione che ogni precipua leadership delle due diverse affiliazioni può sviluppare. E con il quale ho condiviso messaggi indirizzati ai soci, a tutti i soci del Distretto, su temi della violenza sulle donne, la pace, il servizio. Una voce unica per un Rotary unico, senza più barriere legate all’età o alla differenza di genere. Ho creduto che l’ambiente fosse una priorità e ne ho fatto il tema del service del Centenario. Rotary Plastic Ride è diventato il terreno comune sul quale più della metà dei club del Distretto, insieme a Rotaract e Interact, e in collaborazione con tante altre associazioni territoriali con le medesime finalità, si sono attivati per promuovere la sensibilizzazione della sostenibilità ambientale, con azioni concrete, seminari, mostre, eventi per sottolineare il nostro impegno per il pianeta che abitiamo. In particolare, per il problema dell’inquinamento delle nostre acque da plastiche e microplastiche. E in una città d’acqua, emblema della fragilità e resilienza, Venezia, si è conclusa la corsa verso la salvaguardia della nostra Terra, con un evento che ha dimostrato, ancora una volta, che la condivisione, la collaborazione, il lavoro di squadra può realizzare grandi cose. Insieme, abbiamo lavorato instancabilmente per sensibilizzare e per attuare soluzioni concrete, dimostrando il potere della collaborazione intergenerazionale e il nostro impegno verso un pianeta più sano e sostenibile. La mia valigia da Governatore è piena di esperienze, sorrisi, mani e abbracci. E il mio cuore è colmo di gratitudine.
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