Un anno rivolto all’esplorazione dell’universo Rotary
– A cura di Luigi Viana, Governatore del Distretto 2031
Una grande avventura. Così, fin dalle mie prime battute come Governatore Distrettuale, avevo voluto definire questo Anno Rotariano. E, in effetti, una grande avventura sicuramente è stata: densa di impegno, anche con qualche fatica e qualche incognita, ma al contempo totalmente arricchente nell’esplorazione attiva dell’universo Rotary, nella sua internazionalità e nella dimensione interdistrettuale. La forte coesione e comunione di intenti tra noi quattordici Governatori italiani ha consentito risultati eclatanti e al di là delle nostre stesse aspettative, nella realtà Distrettuale e nella quotidianità di ogni singolo Club, la cui frequentazione mi ha fatto toccare con mano come la loro identità e la loro diversità confluiscano e trovino unitarietà nella comune appartenenza rotariana e nel fare propri i fondamentali valori della nostra Associazione. Un anno, dunque, senza alcun dubbio, vissuto intensamente, ma un anno anche sostanzialmente toccato dalla fortuna, durante il quale l’ancor persistente pandemia Covid-19 ci ha comunque consentito (pur con tutte le doverose cautele) di ritrovarci spesso in presenza, riappropriandoci del piacere di una reale aggregazione e celebrando eventi e avvenimenti con una vasta e gratificante partecipazione.
È venuta meno, anzi forse si è ulteriormente corroborata nell’emergenza, la declinazione del “Rotary del fare”, dove l’azione di servizio è ormai intesa convintamente, e irreversibilmente, da tutti i club nella sua più vera accezione di lavoro di gruppo: lo attestano i 18 District Grant realizzati nell’anno e cofinanziati in parte dalla Rotary Foundation e in parte dai fondi distrettuali, i 3 Global Grant approvati nello stesso periodo e i numerosissimi service realizzati grazie alla confluente e comune azione di una pluralità di club. Per contro, è stato anche un anno connotato da sopravvenute (e forse solo in parte inaspettate) emergenze internazionali. L’Afghanistan, anzitutto, dove la coesione tra noi Governatori ha consentito una risposta immediata e univoca, istituzionalmente sancita e avvalorata (quasi un unicum nella nostra storia) dal Protocollo di Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Interno. E poi la guerra in Ucraina. Anche qui una prima comune attivazione a favore del Fondo Rotary Risposta ai Disastri, cui hanno fatto seguito innumerevoli iniziative, distrettuali e da parte dei singoli club. Ancora una volta, ammirato e commosso, devo dire che, nel mio ambito distrettuale, la generosità dei club, dei singoli soci e degli amici del Rotary è stata assolutamente meravigliosa e ci ha consentito, in uno spirito di convergenza unitaria verso service di grande impatto, di attuare sia iniziative di risposta immediata alle locali necessità della popolazione ucraina (operando da Rotary a Rotary ed evitando sempre possibili dispersioni di risorse), sia attivazioni di diretto supporto all’accoglienza delle migliaia di profughi (come ben sappiamo soprattutto donne e bambini) tuttora presenti anche nel nostro territorio.
Ha trovato momenti di particolare vivacità di messaggio, la vocazione del Rotary, e quindi del Distretto e dei club, a essere lettore attento di temi, dinamiche, aspettative che emergono dalla realtà locale e possono essere oggetto di dibattito e confronto. Numerose sono state infatti le occasioni in cui il Rotary si è fatto promotore di tale confronto e dove, non senza autorevolezza, ha portato la propria voce interloquendo pariteticamente con le maggiori istituzioni pubbliche e private. Così come, ancora assecondando questa vocazione anche negli aspetti di promozione culturale, il Distretto ha dato vita, nel corso dell’anno, a numerosi Protocolli di Intesa con altrettanti Siti Museali. Il vantaggio di una fruizione agevolata per tutti i rotariani e nell’impegno degli stessi a promuovere luoghi d’arte e cultura di grande pregio ma, talvolta, immeritatamente poco conosciuti.
L’avventura, dunque, si conclude. Ma forse è più esatto dire che si conclude una tappa di essa. Perché il Rotary, io penso, è sempre un’avventura: lo è nell’esplorazione delle potenzialità progettuali, nella gratificazione dei risultati raggiunti con grande impegno e talvolta con faticosità, nella quotidianità del servizio e nello spendersi in prima persona. E, allora, l’avventura continua, da semplice rotariano, ma con tanta ricchezza in più: una ricchezza di spirito, di spirito rotariano.