Uno dei momenti più belli della vita
– A cura di Lino Pignataro
Sin dalla mia cooptazione nel 1998, ho sempre considerato che la magia del Rotary è creata dai suoi valori fondamentali: amicizia, servizio, integrità, leadership, uniti tra di loro da un elemento indispensabile, l’emozione. Dell’amicizia rotariana, dei service e della tolleranza si sono versati fiumi di parole. Invece, dell’emozione se ne parla raramente. Ognuno di noi ha vissuto almeno un momento Rotary, che ricorderà per tutta la vita e per il quale è valsa la pena far parte dell’associazione. In 25 anni ho vissuto tanti momenti Rotary, ognuno di essi mi ha donato la certezza che le azioni compiute gratificavano me al di sopra di ogni altro interesse. Pertanto, quando gli amici, che nel corso degli anni prima di me avevano partecipano all’Assemblea, mi raccontavano che avrei vissuto un momento unico, raccoglievo il loro entusiasmo rimanendo tuttavia piuttosto scettico. L’arrivo al Rosen Shingle Creek di Orlando, la presenza dei leader internazionali, lo striscione con “Welcome” mi hanno fatto ricredere. I quattro giorni vissuti rimarranno per sempre nella mia mente e nei miei ricordi come uno dei più bei momenti della mia vita. Le attese delle sessioni vissute con amici di tutto il mondo cantando e ballando, l’annuncio del tema presidenziale, i risultati raggiunti dalla Fondazione, i progetti futuri, lo scambio di idee e di promesse reciproche, la serata degli scambi culturali, i sorrisi e soprattutto gli occhi luccicanti di emozione e felicità di tutti i partecipanti mi hanno dato la certezza che l’essere rotariano è un grande privilegio e un vero e proprio dono. Ora sono certo, insieme a Stephanie Urchick, che nel futuro ogni progetto terminato, ogni nuovo socio, ogni dollaro donato mi emozioneranno ancora di più e non vedo l’ora di trasmettere tutta l’energia positiva raccolta a Orlando e l’entusiasmo all’intero Distretto 2120. Non posso non raccontare l’ultimo momento rotariano vissuto in Assemblea: quando i riflettori si sono spenti, una DGE americana conosciuta in quei giorni mi ha confessato: «Dopo il suono della campana io ho pianto, l’hai fatto anche tu?», ho solo potuto abbracciarla, il Rotary è proprio magico.
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