Intervista ad Angelo Benedetti

– A cura di Alberto Lazzarini

Valori, professionalità e Rotary. E il gioco è fatto, si potrebbe dire. L’universo della ruota inventata da Paul Harris 120 anni fa comprende questo spettacolare mix sul quale oggi ci confrontiamo con Angelo Benedetti, rotariano romagnolo notissimo socio del Rotary Club Lugo, imprenditore e manager, uomo del fare, personaggio dalle larghe e chiare vedute. Nel Rotary ha guidato molte importanti commissioni del Distretto 2072, fra cui quella sull’agroalimentare, le start-up, la scuola-formazione, quella del Congresso di Seul. Da decenni opera nel e per il movimento, sia in modo diretto, come abbiamo appena visto, sia indirettamente, attraverso l’applicazione, nell’agire imprenditoriale, dei valori rotariani.

Professionalmente, quindi, è il riconosciuto deus ex machina di Unitec, un’azienda con sede a Lugo che ha appena compiuto cent’anni e che progetta e crea soluzioni innovative per la selezione e la lavorazione di frutta e ortaggi. L’azienda partì con un sistema di calibratura in legno e oggi utilizza la robotica. 250 milioni il suo fatturato (97% frutto dell’export), 1000 i dipendenti ma erano 10 una trentina di anni fa quando si strutturò proveniente da Dalle Vacche-Tnt. Passi da gigante, insomma, grazie anche al costante ed efficace impegno sul fronte della ricerca dove operano 100 specialisti.

Dunque, Angelo, una storia di successi
Lo sviluppo dell’azienda è stato forte. Dopo il 2001, con l’inaugurazione dello stabilimento di Lugo, ci siamo espansi aprendo venti filiali in molte parti del mondo, dal nord e sud America alla Turchia, dall’Australia al Sud Africa, dagli Stati Uniti alla Spagna. Il focus è sulla qualità.

Quali analogie fra imprenditorialità e Rotary?
Molto spesso sono due mondi che si integrano. Entrambi prevedono progetti da realizzare e per raggiungere l’obiettivo bisogna coinvolgere le persone, creare entusiasmo; lo stesso entusiasmo che vedo quando sono all’opera i ragazzi del Rotaract: provo orgoglio e gratificazione. Aiutare i giovani è una grande cosa.

Ecco, valori e sentimenti
Come indole amo dare. Il Rotary per sua natura tende a dare, a fare del buono, a operare per gli altri. C’è insomma sintonia con i valori rotariani. In definitiva è anche la stessa logica dell’azienda, ben trasferibile al nostro movimento.

Quali sono, o potrebbe essere, i punti di forza del Rotary?
Accrescere il numero dei service che si fanno utilizzando le tante importanti professionalità che abbiamo nei club. La vita è fatta di esperienze che possono e devono essere poste al servizio. Tutto questo è motivo di gioia soprattutto, come dicevo, quando abbiamo di fronte i giovani. La società nel suo complesso oggi denuncia una carenza di consapevolezza. Si può sviluppare bene solo se si pone delle domande. E le domande nascono da un confronto con gli altri, come può avvenire nel Rotary che è luogo di interconnessione e di progettualità; un luogo che ti obbliga a ragionare, anche a metterti in discussione, a rendersi conto che si è tutti legati. Nasce così la consapevolezza che siamo tutti essere umani e persone uniche. Questo rappresenta la base per l’aiutare. Ecco la nobiltà del Rotary.

Ma ci sono anche delle debolezze
Ho come la sensazione che il mondo esterno, sia molto condizionato da una sorta di indottrinamento a scapito di una società del dialogo, del confronto, delle persone che riflettono. Sembra quasi che qualcuno voglia dirci continuamente cosa fare. Il Rotary deve quindi contrapporsi a queste istanze con il pensiero e con il fare.  Molto dipende dai singoli club impegnati sul territorio ma collegati fra loro attraverso i diversi livelli strutturali rotariani. Ma, certo, tutto passa da chi c’è, dalle persone che vivono queste realtà. E allora penso a club votati all’eccellenza dove naturalmente non ci si incontri solo per le convivialità.

Che fare per rendere il Rotary più attrattivo?
Coinvolgendo le persone sui principi del nostro movimento. Come dicevo, la convivialità non basta. Per questo è fondamentale la scelta del socio che non può essere un socio qualunque perché deve condividere questi nostri valori. Tutto questo è importante per ogni club poiché l’ingresso di un socio piuttosto che di un altro cambia la storia del sodalizio stesso. Allo stesso modo è fondamentale la diffusione di questi principi fra i giovani. Posso dire che in Romagna è in ipotesi la creazione di un club di giovani, ben orientato e con queste finalità.

Proviamo a trarre una conclusione.
La verità è che c’è un mare di cose da fare, nel Rotary come nella vita. Per quanto riguarda il Rotary, occorre anche comunicare bene tutto ciò che si sta facendo, le finalità del movimento, i progetti dei club. Sì, il nostro Rotary ha un grande futuro. Sullo sfondo, ecco la cultura del merito che accende e anima lo sviluppo materiale, abbinata alla cultura dell’inclusione, della tolleranza, della pace e della difesa dell’ambiente. Insieme, le due culture allargano e migliorano la società.

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