Seguire e fare tesoro delle indicazioni di Jennifer Jones
– A cura di Nicola Maria Auciello
Dopo 100 giorni dall’inizio del mandato rotariano siamo giunti a un primo resoconto delle azioni messe in atto per immaginare il nostro Rotary. In pratica il motto di Jennifer Jones, prima donna Presidente Internazionale del Rotary, ci ha invitati a immaginare un Rotary preparato agli evidenti cambiamenti a cui siamo chiamati nel prossimo futuro. Le spinte conseguenti di una globalizzazione mondiale, nonché le dinamiche demografiche imposte dalle tante migrazioni di popoli hanno indotto a pensare a un Rotary più inclusivo. Un Rotary in cui la diversità è vista come una risorsa da accettare, un Rotary in cui è garantita l’equità per tutti i soci. Il messaggio di Jennifer Jones è esplicitamente quello di rendere i nostri club più accoglienti e disponibili alla cura e al conforto dei nostri soci, con l’obiettivo di curare in maniera specifica la conservazione del nostro effettivo e garantire una membership stabile e duratura.
In pratica con il modello DEI (Diversità, Equità e Inclusione) i nostri club stanno già lavorando per creare esperienze e modelli per favorire inclusione nei nostri club di persone di età diversa, etnia, razza, orientamento sessuale e identità di genere. Questo tema è e sarà la strada da seguire nel nostro anno di servizio. In questo breve periodo tutti i componenti del piano direttivo sono impegnati a esortare i soci a vivere il nostro anno rotariano attraverso momenti entusiasmanti, momenti da vivere con azioni buone, di progetti e service per fare il bene di tutti.
Abbiamo creato diversi service che, così come in questi primi tre mesi, stanno sviluppando momenti di grande partecipazione e intensità rotariana.
Quando ho pensato al motto dell’anno Rotary è futuro ho avvertito l’esigenza di focalizzare la nostra attenzione sulla capacità del Rotary di plasmare il futuro al servizio dei bisogni di tutte le genti. Questo obiettivo, visti i risultati che emergono dalle recenti visite nei club, mi sembra raggiunto. La maggior parte delle cooptazioni di nuovi soci riguardano donne e giovani under 40 e, questi dati, certamente verranno incrementati nel corso dell’anno fino a giugno prossimo. Tornando al motto, quando si pensa al futuro non possiamo prescindere dalla necessità di impegnarci a sostenere i giovani. È su di loro che dobbiamo investire, sulle loro energie, sul loro desiderio di partecipare e sul loro entusiasmo. A tal proposito, mi piace ricordare le azioni intraprese per favorire la partecipazione ai programmi rivolti a Rotaract e Interact. Dal 1° luglio 2022, il programma Elevate Rotaract considera i Club Rotaract facenti parte integrante della struttura del Rotary e, come tale, abbiamo previsto interventi della Fondazione Rotary a loro sostegno: questo consentirà di potenziare il nostro impegno consentendo l’inserimento di linfa fresca ai tanti service già presenti nel nostro Distretto.
Parallelamente non abbiamo fatto mancare la nostra attenzione ai nostri giovanissimi dell’Interact, e con l’invito ai club padrini di mettere in pratica un atteggiamento accogliente, si sono attivate tutte le strategie per farli sentire consapevolmente inseriti nel Rotary e apprezzati. Mentre scrivo questo breve messaggio, ci troviamo in un momento particolarmente delicato per il sereno vivere nel nostro continente. Gli ultimi accadimenti dovuti all’invasione scellerata dell’Ucraina da parte della Federazione Russa ci inducono a riflettere sulla necessità di considerare la pace il bene primario e indispensabile senza la quale non vi è progresso. Oggi siamo chiamati, come i rotariani di Hamilton, Ontario, Canada, prima della Convention Rotary del 1914, che proposero all’Associazione internazionale dei Rotary Club “di prestare la sua influenza nel mantenimento della pace tra le nazioni del mondo”, a riconsiderare le nostre azioni a favore della pace. Facciamo in modo di creare ambienti in cui la pace possa essere costruita e mantenuta attraverso attività sostenibili e misurabili partendo dalle nostre comunità per poi estenderla in tutto il mondo. La costruzione della pace dovrà rappresentare la principale azione della nostra missione come organizzazione di servizio umanitario. Proponiamoci a tutti i livelli come costruttori di pace perché Rotary è pace, non c’è futuro senza pace e, come dice il nostro motto distrettuale, Rotary è futuro.