Tutelare la popolazione da eventuali prossime varianti sconosciute
Il neonato Distretto 2101, fin dai primi momenti del nuovo Anno Rotariano, si è posto la domanda di come e dove indirizzare una successiva attività di contrasto alla pandemia, dopo la conclusione della prima. Sulla base di informazioni raccolte dalla stampa specializzata, l’attenzione si è concentrata sull’importanza del sequenziamento del genoma virale per l’individuazione tempestiva di eventuali varianti. Infatti, minore è la conoscenza delle varianti in circolazione, maggiore è la probabilità che l’evoluzione di una variante “pericolosa” ci trovi impreparati a isolarla. Le organizzazioni scientifiche internazionali, in tale contesto, hanno posto a un livello tra il 5 e il 10% il numero di campioni di virus da sottoporre al sequenziamento, mentre le stesse fonti hanno segnalato come in Italia i quantitativi trattati hanno raggiunto appena il 2%. Da queste premesse è nato lo spunto per prendere contatto con i responsabili dell’istituto Tigem, specializzato tra l’altro nella ricerca dei virus, ricevendo conferma dell’esigenza di potenziare la capacità di sequenziamento, già in essere presso i laboratori nella sede di Pozzuoli. Dopo aver definito che il maggior aiuto all’incremento delle quantità analizzate sarebbe potuto derivare dall’automazione del processo di preparazione dei campioni, il cerchio si è chiuso con l’individuazione tecnica e il successivo acquisto di tre mini-robot e relativi accessori da una prestigiosa ditta tedesca per un importo complessivo di 100.000 dollari. La consegna è avvenuta nel gennaio 2022 con una significativa cerimonia presso i laboratori di Pozzuoli, con la presenza delle autorità rotariane e del console generale degli Stati Uniti, la Dott.ssa Mary Avery. Dopo alcuni mesi di attività abbiamo avuto modo di confrontarci con i ricercatori del Tigem per valutare l’effettivo utilizzo del nostro investimento, ricevendo un report che conferma come gli acquisti effettuati, con il contributo rotariano, hanno consentito l’ottenimento di eccezionali risultati nel campo del sequenziamento dei genomi virali provenienti da tamponi nasofaringei. L’automazione dell’intero processo e la riduzione delle quantità dei reagenti utilizzati di circa 20 volte hanno prodotto infatti un considerevole abbattimento dei costi e dei tempi di sequenziamento (di circa il 30%) rispetto a una procedura manuale. Grazie all’utilizzo dei macchinari donati, l’attività di sorveglianza genomica ha portato al sequenziamento di quasi 30.000 campioni, ponendo l’istituto al primo posto in Italia per numero di genomi SARS-CoV-2 sequenziati (il 25% di tutti i sequenziati in Italia). Nel futuro si manterrà attiva la sorveglianza dei genomi SARS-CoV-2, dove la strumentazione donata dal Rotary continuerà ad avere un ruolo chiave e inoltre, grazie all’estrema fruibilità degli strumenti, è stato già pianificato di utilizzarli in altri protocolli di analisi genomica, con importanti potenzialità di individuazione di nuove forme terapeutiche. In conclusione è stata un’ottima idea, ben realizzata e ben utilizzata.
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