L’infortunistica stradale provoca ogni giorno 10 morti in Italia, 70 nella Comunità Europea e 3.500 nel mondo.
I numeri, impietosi, rappresentano purtroppo solo la punta dell’iceberg di una tragedia quotidiana. A pelo d’acqua affiorano le migliaia di persone ferite, molte in modo serio, se non permanente. Ciò che spesso non emerge sono i drammi familiari, economici, i costi sociali che solo in Italia superano ampiamente i 19 miliardi di euro all’anno.
Un problema enorme, che se risolto porterebbe a minori traumi per le famiglie colpite e per l’intera società. Il Rotary lo affronta con un progetto articolato studiandone le cause e proponendo soluzioni concrete.
Il Distretto 2050 del Rotary ha istituito 3 anni fa la Commissione sulla Sicurezza Stradale. Compito della Commissione, presieduta dall’ing. Riccardo Gozio, è di promuovere una cultura della sicurezza stradale che porti a progettare strade non pericolose e a guida istintiva sicura, soprattutto in ambiente urbano dove accade il 76% degli incidenti con morti e feriti.
Pilastro fondamentale per assolvere questa missione è la formazione. Per questo motivo sono stati organizzati seminari e corsi rivolti a ingegneri, architetti e geometri e sono stati pubblicati libri redatti da professori universitari, esperti del settore.
Un ulteriore importante obiettivo è la creazione di un Laboratorio/Centro Studi sulla Mobilità Urbana Sicura, presso l’Area d’Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia, in collaborazione con altre sedi universitarie italiane e straniere. Tale Laboratorio è finalizzato alla ricerca e alla sperimentazione dei diversi elementi che concorrono ad aumentare la sicurezza degli utenti della strada in ambiente urbano, in particolare degli utenti deboli (pedoni, ciclisti, persone con difficoltà motorie, ipovedenti, ecc.).
Altra iniziativa organizzata dal Distretto ha avuto luogo nel mese di gennaio: Alberto Fortis, cantautore italiano, sensibile ai temi sociali e umanitari, ha accolto l’invito di una decina di Rotary Club bresciani e si è esibito all’Auditorium San Barnaba, portando in scena un repertorio che abbraccia 40 anni di carriera. L’incasso del Concerto ha contribuito a finanziare il Laboratorio sulla Mobilità.
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