La conclusione di una corsa durata tre anni
– A cura di Carlo Conte, Governatore del Distretto 2050 AR 2022/2023
Alla fine di una corsa durata tre anni, due di preparazione e uno sul campo, si vede finalmente il traguardo. Stanco, sudato, raschiando tutte le ultime energie che il corpo e la mente riescono ancora a dare, ti volti, nella speranza di non essere da solo, perché non è una gara ma un percorso di vita. È molto bello vedersi ancora circondato da tante persone, che hanno creduto in te, che ti hanno accompagnato in questa avventura, che hanno condiviso il tuo progetto e la tua visione. A Desenzano, a marzo 2022, in occasione del SIPE, avevo illustrato ai Presidenti il messaggio di Jennifer Jones, cercando di infondere la stessa ispirazione che avevo ricevuto io, anche se davanti al computer nel mio studio e non ad Orlando, a causa del Covid. Avevo declinato le linee di intervento mirate alla realtà del Distretto, modificando la struttura stessa dell’organigramma per risultare il più incisivo possibile. Conforto e cura dei nostri soci, service di impatto sul territorio, attenzione alle donne nei ruoli apicali, resilienza al cambiamento. Come strutturare in concreto questi concetti? In primo luogo, spiegai il perché accorpavo i gruppi passando dagli originari 15 ad 11, dando agli Assistenti molto più lavoro e molte più responsabilità. Il criterio seguiva club uniti a livello provinciale: Brescia a parte, che per numero rimaneva con 4 gruppi, tutti gi altri erano rappresentativi della provincia di appartenenza, Mantova, Cremona, Piacenza, Lodi, Pavia, il sud di Milano e un e-gruppo costituito da club elettronici. Questa logica per incentivare a progettare service di gruppo, di grande impatto sul territorio, per superare quell’individualismo tipico che a volte limita la progettualità. Un socio si sente bene nel suo club se è coinvolto in progetti importanti, se riesce a incidere con la sua professionalità sul territorio, donando il proprio tempo a chi ha bisogno, alle necessità che purtroppo sono sempre più evidenti nei nostri territori, sia in quelli vicini sia in quelli lontani. Avevo messo a disposizione un Fondo Progetti distrettuale che si è articolato in due fasi:nella prima parte dell’anno per service di gruppo, nella seconda anche per singoli club. 100.000 euro, a disposizione, ma con l’unica condizione che il club versasse almeno l’EREY, in modo da avere un effetto moltiplicatore tra Fondo Progetti e FODD.
Altra novità una struttura distrettuale snella, Commissioni solo quelle obbligatorie e poche altre, per essere un veloce punto di riferimento alle necessità dei club, assegnando più ruoli dirigenziali a donne e rotaractiani. In altre parole, avevo chiesto ai Presidenti che il nostro Imagine fossero tantissimi progetti, unico vero senso di appartenenza e motore della nostra Associazione. Il risultato è stato strepitoso: 755 progetti di servizio attuati per un ammontare di 1.070.000 euro di controvalore, dato tra l’altro per difetto in quanto non contabilizza le risorse messe direttamente dai club. Ipotizzando una media di 5.000 euro ognuno (sono sicuramente di più) sarebbero altri 350.000/400.000 euro che porterebbero il montante finale a circa un milione e mezzo. Se ritenevo che fare il Governatore fosse una opportunità della mia vita per fare del bene, l’obiettivo è raggiunto. I club hanno poi interiorizzato l’importanza di versare loro stessi alla Rotary Foundation: i dati a fine maggio davano il Distretto 2050 tra i primi come contribuzione. Ma tanti altri sono gli elementi caratterizzanti quest’anno. Un nuovo Rotary Club, un nuovo Rotaract, un nuovo Interact, un nuovo GROC, una grande partecipazione al RYLA, il primo RYLA Junior distrettuale, la partecipazione dei nostri ragazzi al RYLA Nazionale, al RYLA Junior Nazionale e al Rotary4Europe, che a Bruxelles è stato un successo. Il sostegno dato al Rotaract, sia al loro service distrettuale, sia alla possibilità data di accedere direttamente al Fondo Progetti, in un vero e concreto “elevate”, con relativa contribuzione alla Fondazione. La corsa è finita. Abbiamo vinto tutti.
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