Tra un commesso viaggiatore, un missionario e un’ape
– A cura di Raffaele Antonio Caltabiano, Governatore del Distretto 2060
365 giorni ormai trascorsi. Se mi fermo un attimo sono tanti i ricordi che si affollano in mente: 93 i Club Rotary visitati, 45 i Club Rotaract incontrati, 13 i Club Interact e poi i Club Inner Wheel, le autorità locali, un numero di persone il cui totale supera le diverse migliaia.
Ripensando a questa parte del mio anno di servizio mi rivedo nelle vesti del commesso viaggiatore, del missionario e dell’ape. Un commesso viaggiatore sui generis che promuove un prodotto in cui crede, che conosce in dettaglio ma che non si vende e non si compra: l’appartenere a un’associazione di professionisti e imprenditori che ha alla base il servire. Del missionario che forte della fede che lo anima predica la buona novella cercando di diffonderla e accrescere le fila dei Soci. E l’ape? Sì, come un’ape che si posa di fiore in fiore, raccoglie idee, esperienze da un club e li porta ad altri Club nel suo girovagare. Ma un anno di servizio non è soltanto questo; è soprattutto avere dei sogni, condividerli con la propria squadra ma anche con i Presidenti e i Consigli Direttivi dei Club, organizzare le network e far sì che le idee possano concretizzarsi in progetti di servizio.
Un anno in cui si debbono utilizzare tutte le proprie conoscenze, non solo quelle rotariane, per consentire al Distretto, ai soci, ai club e alle Commissioni di svolgere al meglio i propri programmi e raggiungere gli obiettivi, praticando una leadership ben diversa da quelle già presenti nel proprio bagaglio professionale, una leadership che ponga il noi al centro e non l’io; sapendo bene che noi soci condividiamo gli stessi ideali ma li interpretiamo in modo unico e che i nostri Club li declinano in funzione delle caratteristiche delle comunità a cui appartengono. Un anno in cui fattori esterni imprevisti e imprevedibili hanno condizionato significativamente i programmi, un anno in cui la nostra capacità di adattamento è stata messa alla prova e da cui siamo usciti rafforzati. Un anno in cui concentrando l’azione dei club siamo riusciti ad aumentare il nostro impatto. Un anno in cui ponendo il socio al centro abbiamo rivoluzionato la visione del nostro mondo, esaltando la professionalità, le idee, le capacità di trasformarle in progetti la caparbietà nel realizzare, attraendo così anche chi ci guardava dall’esterno con incredulità e tolleranza. Un anno in cui abbiamo migliorato la comunicazione, una comunicazione basata sui contributi dei soci, una comunicazione che racconta i nostri valori, i nostri progetti e come riusciamo a trasformare i sogni in realtà. Un anno in cui siamo riusciti a contribuire in modo significativo alla raccolta di nuove finanze che consentiranno un futuro in cui sempre in maggior numero saranno le comunità a veder migliorare le condizioni di vita, le giovani donne aver maggiori opportunità per una crescita, e vedere definitivamente eradicata la polio dalla terra. Un anno, infine, in cui abbiamo considerato la tutela dell’ambiente in cui viviamo come prioritaria. Un anno in cui abbiamo concretamente, con il nostro servizio, cambiato la vita di molte persone e senz’altro, almeno per quanto mi riguarda, di noi stessi. Un anno si conclude, ma un nuovo inizia carico di aspettative che sicuramente Tiziana prima Governatrice nella storia del nostro Distretto renderà indimenticabile.