Il progetto dedicato a supportare la campagna vaccinale nazionale
Oltre 700.000 ore di lavoro volontario svolte da più di 720 persone, tra soci Rotary, Rotaract, Interact, e un centinaio di non rotariani, che hanno accompagnato alla vaccinazione anti Covid-19 oltre 650.000 persone.
Aggiornati a inizio giugno, sono questi i numeri che misurano la straordinaria mobilitazione avvenuta nel Distretto 2060 con We Stop Covid, iniziativa ideata ancora prima che i vaccini diventassero disponibili in Italia per dare supporto alle aziende sanitarie nella campagna vaccinale.
Un’accurata gestazione e fruttuosi dialoghi con le diverse ULSS di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto Adige/Südtirol, ciascuna con diverse necessità e peculiarità organizzative, ha consentito di mettere a punto una centrale organizzativa che sta provvedendo a gestire le disponibilità e a programmare il lavoro sia dei medici, sia soprattutto dei volontari, secondo le esigenze che vengono comunicate di volta in volta dalle aziende sanitarie. Al fine di offrire un qualificato sostegno durante le operazioni di vaccinazione, sono stati preventivamente affrontati e risolti numerosi problemi legati alle coperture assicurative, all’assistenza legale e alla formazione dei volontari, che in prima persona stanno ora creando una nuova e straordinaria sinergia tra Rotary, altre associazioni, Istituzioni e cittadini.
Oltre ai tecnicismi dell’organizzazione brillantemente superati grazie alle tante diverse e qualificate professionalità dei soci, e ai centri di coordinamento locali che dialogano continuamente con i responsabili delle relative aziende sanitarie per ottimizzare il servizio, la parte più rilevante dell’impegno rotariano si esprime quotidianamente nei centri vaccinali delle province di Udine, Padova, Treviso, Verona, Trento, Bolzano, Venezia e Trieste. Decine di medici e non sono lì impegnati in turni di sei ore per affrontare con la necessaria sensibilità ed empatia le più diverse mansioni: dall’anamnesi, riservata ai medici, all’inserimento dei dati e alla consegna dei certificati vaccinali, dall’accoglienza all’igienizzazione delle sedute e a tutto quel che serve nei diversi momenti del proprio turno. Sempre con la consapevolezza di accompagnare i vaccinandi, spesso vulnerabili, a un appuntamento tanto atteso, ma non per questo privo di timori, nel quale anche una piccola attenzione, come fornire una penna per compilare i moduli, far compagnia durante le attese facendo trasparire un sorriso anche sotto le mascherine, è di fondamentale importanza.
I positivi effetti collaterali, non prevedibili o immaginabili, sono davvero tanti, soprattutto per la nuova consapevolezza del ruolo che il Rotary può e deve interpretare nella comunità. Un ruolo che storicamente ha sempre avuto e che ora, con la forza dell’impegno personale dei propri volontari, sta decisamente ribadendo.
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